Ogni anno, il 5 giugno, il mondo celebra la Giornata mondiale dell’ambiente, un momento di riflessione globale sullo stato di salute del nostro pianeta. Per noi Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, questa giornata ha un significato particolarmente profondo, che va ben oltre la semplice sensibilizzazione. La nostra professione porta nel proprio DNA un compito unico e fondamentale: custodire e promuovere la salubrità degli ambienti di vita e di lavoro, tutelando al contempo l’equilibrio delicato della biosfera. Questo non è solo un aspetto tecnico del nostro lavoro: è parte integrante del nostro patrimonio costitutivo, un valore fondativo, una missione etica. Ciò che ci distingue è un approccio eco-bio-psico-sociale, che ci consente di leggere e valutare la complessità degli ambienti in cui viviamo e operiamo. Un approccio che riconosce l’interconnessione profonda tra salute umana, benessere sociale e tutela degli ecosistemi. Interveniamo per prevenire rischi, migliorare condizioni di vita e lavoro, e contribuire in modo concreto alla sostenibilità ambientale. Il tema di quest’anno è dedicato a una delle emergenze ambientali più gravi del nostro tempo: l’inquinamento da plastica. Sappiamo bene, da professionisti della prevenzione, quanto questa forma di inquinamento impatti non solo sull’ambiente in generale, ma anche sulla salute pubblica. Il fenomeno delle microplastiche, ormai ubiquitarie, rappresenta una minaccia silenziosa e pervasiva. E proprio qui si intreccia un altro dei grandi temi che ci sta a cuore e che ricorderemo a breve: la sicurezza alimentare. Le microplastiche hanno invaso l’intera catena alimentare, dai mari alle nostre tavole. Sappiamo che c’è ancora tantissimo lavoro da fare: sensibilizzare, formare, vigilare, intervenire. È essenziale continuare a ricordare a tutti gli stakeholder – istituzioni, imprese, cittadini – che la prevenzione ambientale è anche prevenzione alimentare, e quindi prevenzione per la salute collettiva. Non possiamo dimenticare che il legislatore italiano, con un’intuizione straordinaria, aveva già colto questa connessione profonda tra salute e ambiente nel 1978, istituendo con la Legge 833 il Servizio sanitario nazionale. Una riforma epocale, che metteva insieme la tutela dell’ambiente e quella della salute in un’unica grande struttura pubblica e integrata. Purtroppo, con il referendum del 1993, questa visione unitaria è stata compromessa, separando i due grandi comparti. Ma oggi, grazie alle nuove prospettive scientifiche e culturali – ben sintetizzate nella Politica Nazionale per la Prevenzione (PNP) ispirata alla visione Realtà – quella visione torna finalmente a farsi spazio nel dibattito pubblico e scientifico. Del resto, noi siamo figli-allievi di una scuola antica e lungimirante. Già alla fine del Seicento, maestri come Bernardino Ramazzini avevano compreso che la salute non dipende solo da fattori biologici o genetici, ma è il risultato dell’interazione con tutto ciò che circonda l’essere umano. Devoto, Meloni, e molti altri hanno rafforzato questa prospettiva, insegnandoci che solo allargando lo sguardo possiamo davvero prenderci cura della salute delle persone. Questo è ciò che rende la nostra professione unica: una visione olistica e integrata della prevenzione, che ci porta ad agire non solo per “aggiungere anni alla vita”, ma anche per “dare più vita agli anni”, come recita un bellissimo slogan dell’Organizzazione mondiale della sanità. In questa giornata, rinnoviamo il nostro impegno:
- a vigilare con competenza e responsabilità sulla qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo;
- a promuovere ambienti di lavoro sani e sicuri;
- a contrastare l’inquinamento da plastica in ogni sua forma;
- a proteggere la filiera alimentare;
- a formare e sensibilizzare cittadini e lavoratori alla cultura della prevenzione e del rispetto ambientale.
Commissione di albo nazionale dei Tecnici della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro
5 giugno 2025