La FNO TSRM e PSTRP al Forum
Anche quest’anno la FNO TSRM e PSTRP ha arricchito il programma del Forum risk management di Arezzo. Diverse le sessioni in cui siamo intervenuti.
Indice
Carta dei diritti per la sicurezza del paziente
27 novembre 2024
Nella mattina del 27 novembre si è tenuto un convegno sulla “Carta dei diritti per la sicurezza del paziente” della WHO, tradotta e adattata da AgeNaS. Un documento per promuovere un approccio condiviso e partecipativo alla sicurezza in ambito sanitario. L’incontro, organizzato dall’UOS Rischio clinico e sicurezza delle cure di AgeNaS, ha avuto come obiettivo la condivisione di una riflessione sulla relazione tra assistiti/cittadini e SSN/professionisti della salute.
La Carta, infatti, oltre ad affermare che la sicurezza degli assistiti è un diritto fondamentale per tutti e ovunque, intende promuovere insieme alla cultura della sicurezza, l’equità, la trasparenza, l’accountability, l’empowerment dei pazienti quali partner attivi e attenti al proprio diritto alle cure sicure.
Per la FNO TSRM e PSTRP è intervenuto Matteo Migliorini, Coordinatore nazionale del gruppo Gestione del rischio e sicurezza in sanità (GReSS).
Migliorini ha sottolineato che la “Carta dei diritti per la sicurezza del paziente” rappresenta un’importante opportunità per ricostruire l’alleanza tra operatori sanitari e pazienti, ponendosi come un vademecum per favorire relazioni basate su fiducia, dialogo e corresponsabilità. L’applicazione concreta di questi principi è fondamentale per garantire cure sicure e di qualità, rafforzando il rapporto tra professionisti e persone assistite.
- Scarica la carta, clicca qui
Evento GReSS
27 novembre 2024
La complessità del sistema sanitario, la fragilità e i limiti della natura umana necessitano di un “bouquet” di interventi correlati e armonici, e proprio per questo diventa evidente l’importanza di ogni singolo correlato, coerente, armonico intervento di tutti gli attori coinvolti nel processo di cura per poter garantire sicurezza e qualità delle cure, della persona assistita e dei professionisti sanitari.
Da diversi anni ormai, il gruppo di lavoro GReSS della FNO TSRM e PSTRP coordinato da Matteo Migliorini e da Roberta Massa, Delegata del Comitato centrale, porta avanti iniziative volte a promuovere le buone pratiche per garantire la sicurezza di tutti i portatori di interesse coinvolti nei vari processi di salute.
La sfida, l’impegno del GReSS, è quello di dare voce alle criticità, di lavorare per renderle evidenti e mitigarne gli effetti grazie all’implementazione di una visione sistemica integrata e multiprofessionale.
Ogni professione apre uno spaccato di realtà relativo a quella specifica, unica, irripetibile professione.
Il contributo di ogni professionista sanitario è fondamentale per produrre sicurezza. Tutte le volte che ignoriamo un punto di vista professionale apriamo a possibili errori ed insuccessi per la persona che si affida alle nostre cure.
Assistenti sanitari- Maristella Moscheni
La gestione del rischio sanitario, il “Risk Management”, ha ormai superato 20 anni in Italia ed ormai si evidenzia la necessità di una evoluzione che superi la visione a silos che caratterizza ancora l’attività e che ha trovato sviluppo principalmente sui percorsi clinico assistenziali.
Tuttavia, la sicurezza in sanità deve trovare applicazione in tutti i processi dell’organizzazione sanitaria in modo integrato a partire da una cultura del rischio pervasiva che consapevolizzi maggiormente tutti i professionisti e che quindi coinvolga anche la “Prevenzione” che pure presenta significativi rischi.
È quindi necessario spostare l’attenzione non solo sul rischio clinico, ma estenderla, con un approccio integrato, a tutti i rischi all’intero del mondo sanitario. L’orizzonte dell’Enterprise Risk Management è appunto l’integrazione delle diverse dimensioni del rischio in sanità e offrire alla direzione strategica il quadro completo della rischiosità aziendale attraverso un nuovo metodo consolidato di risk assessment a tutte le dimensioni del rischio e quindi anche alla Prevenzione, costituendone una vera e propria tassonomia. Altro elemento determinate è lo sviluppo di modelli organizzativi più efficaci e riconosciuti e la necessità di indirizzi specifici relativi alla funzione di Risk Management ancora soggetta a frammentazioni, diversità significative tra regioni e lobby di settori.
Dietisti – Stefania Vezzosi
La gestione del rischio nutrizionale, ovvero l’opportunità di prevenire eventi avversi correlabili all’alimentazione/nutrizione, rientra a pieno titolo nelle attività per la sicurezza delle persone assistite ma rappresenta ancora oggi uno tra i rischi più sottovalutati in ambito assistenziale.
Prevenire il rischio nutrizionale richiede un impegno integrato, multi e interdisciplinare affinché ogni persona riesca ad alimentarsi adeguatamente rispetto ai propri bisogni nutrizionali, in modo soddisfacente e soprattutto sicuro.
Tali azioni, rappresentando un tratto imprescindibile dei diritti fondamentali propri di ogni cittadino, della qualità e della sicurezza dell’assistenza e cura hanno necessità di divenire “cultura professionale” condivisa attraverso una positiva tensione al confronto, alla riflessione, alla condivisione della complessità assistenziale, all’innovazione nell’individuazione di sempre più efficaci strategie e soluzioni operative.
I Dietisti, già dai primi anni 2000, stanno adoperandosi in questa direzione per Coltivare cultura professionale, quella cultura che nutre…in sicurezza!
Educatori professionali – Monica Covili
L’educatore professionale è chiamato ad effettuare una corretta ed appropriata progettualità con la persona, in raccordo con tutti i professionisti dell’équipe, ognuno con le proprie competenze. E’ fondamentale il coinvolgimento e la sinergia di tutti gli attori che operano nel campo della salute, ogni giorno, perché il loro contributo è un supporto competente e valido per le Istituzioni, con l’obiettivo di migliorare l’equità, l’appropriatezza e la qualità delle cure, oltre alla continuità assistenziale. L’Educatore professionale, con la sua specifica competenza relazionale, viene chiamato a svolgere la funzione di Facilitatore Risk Management di area, ed è chiamato a promuovere la cultura della sicurezza nell’organizzazione e fra gli operatori, garantendo una gestione integrata del rischio al fine di portare cambiamenti nella pratica clinica e promuovere la crescita di una cultura attenta e vicina sia all’utente che agli operatori.
Logopedisti – Cinzia Scarton
Uno dei contesti organizzativi che tradizionalmente si attiva per garantire la qualità dell’assistenza e la sicurezza delle cure è la Direzione Medica Ospedaliera, e in questo servizio la presenza del Logopedista ha rappresentato un valore aggiunto per il raggiungimento di obiettivi di salute; tra questi l’esperienza oggi presentata descrive un progetto di sensibilizzazione e di promozione di una nuova Procedura, una nuova prospettiva ed un nuovo modello che garantisca nella presa in carico delle persone afasiche, in particolar modo al momento dell’acquisizione del consenso ad un trattamento sanitario, uno standard di informazione accessibile, e una tutela del diritto ad un’informazione sanitaria “completa, aggiornata e comprensibile”.
Ortottisti – Angelo Del Vicario
Nella cornice dei temi oggetto del focus per l’anno 2024 del 19° Forum Risk Management, l’Ortottista trova ampio spazio, contribuendo attivamente alla migliore lettura e visione del nuovo SSN disegnato con gli strumenti dell’innovazione, la gestione sostenibile e l’equità dei servizi. I nuovi modelli, non solo organizzativi, che ne derivano, richiedono il fondamentale supporto della cultura della qualità e sicurezza delle cure attraverso il contributo attivo dell’Ortottista.
Podologi – Luca Traversone
Un nuovo sistema sanitario dovrebbe aumentare la presenza dei Podologi al suo interno, in tutt’Italia arriviamo a stento a 50… questo causa a cascata una non conoscenza della professione sia da parte del cittadino sia da parte delle figure mediche, il non sfruttare le competenze del Podologo porta un protrarsi e/o peggioramento delle patologie e tutto quello che ne consegue.
Tecnici di fisiopatologia cardiocircolatorio e perfusione cardiovascolare – Mwaba Chilufya
La ricerca ha dimostrato come la gestione del rischio clinico può essere efficace solo se vi è un coerente cultura della sicurezza. Sono disponibili vari strumenti validati per misurare, valutare e monitorare la cultura della sicurezza e questi utilizzano un ampio range di indicatori che riguardano le modalità con cui il personale percepisce.
La figura del TFCPC all’interno di una struttura complessa di cardiochirurgia ed anche nello specifico momento chirurgico può essere per le sue competenze il riferimento nel team multidisciplinare per il Patient Safety. La complessità del percorso del paziente cardiochirurgico e la disponibilità di strumenti di qualità e prevenzione dell’errore applicati ai vari momenti del percorso a disposizione sono molteplici, risulta però necessario la misura della cultura della sicurezza quale passaggio fondamentale di verifica e di miglioramento della sicurezza.
Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro – Lorenzo Pignalosa
Dalla metà degli anni ’90 del secolo scorso si è colta l’importanza della relazione che esiste tra sistemi di gestione della qualità e sistemi di gestione della prevenzione occupazionale. In particolare, da almeno un ventennio si sta cercando di integrare le competenze delle discipline della prevenzione nei sistemi di gestione della qualità.
Nel contesto della sorveglianza sanitaria dei lavoratori, il lavoratore, ovverosia la persona assistita nel percorso clinico-assistenziale in medicina del lavoro, può essere esposto alle conseguenze negative che possono determinare gli errori nell’insieme delle attività svolte per garantire la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro, con evidenza nel giudizio di idoneità alla mansione specifica.
Incentivare una maggiore sinergia tra operatori sanitari della prevenzione (medici del lavoro, tecnici della prevenzione e Assistenti sanitari), anche in tema di sorveglianza sanitaria dei lavoratori, può portare non solo ad un’importante vantaggio in termini complessivi di efficacia e appropriatezza del sistema di prevenzione occupazionale, ma anche, quale risultato del corretto collocamento dei lavoratori (tra i quali i portatori di disabilità), un vantaggio competitivo in termini produttività.
Terapisti della neuro e psicomotricità della età evolutiva – Giuseppe Tallerini
Garantire qualità e sicurezza delle cure in un panorama socio in continua evoluzione, che evidenzia bisogni di salute mutevoli e nuovi fattori di rischio e la grande sfida che la comunità scientifica sta affrontando. Sfida ancora più impegnativa nei percorsi dedicati all’età evolutiva per via delle peculiari caratteristiche dei bisogni di salute e le specifiche che interessano questa fascia della popolazione. L’intervento del TNPEE garantisce qualità e sicurezza permettendo un utilizzo appropriato delle risorse, prevenendo la comparsa di sintomatologie più severe in fase avanzata, riducendo gli errori diagnostici ed il tempo per la stesura del progetto riabilitativo individuale, garantendo l’appropriatezza dell’intervento ed integrando la cultura di prevenzione in età evolutiva negli strumenti e nei percorsi di risk management.
Tecnici della riabilitazione psichiatrica – Andrea Angelini
Il cuore del Risk Management, è un esame degli eventi dannosi o degli eventi che stavano per materializzarsi in un danno. Il fine di questa analisi è capire dove si annidino i rischi e correggere tutte le procedure organizzative o cliniche che si sono rivelate migliorabili. Quello della salute mentale è un ambito maggiormente spinoso per quel che riguarda il risk managment e nello specifico della riabilitazione psichiatrica, lo è ancor di più. Il campo è ancora ancora inesplorato. La malattia mentale stessa a differenza di altre, per la sua complessità e multifattorialità che la rende quasi impalpabile rende maggiormente difficile la stima, la delimitazione e la quantificazione del rischio. Per questo è fondamentale investire sul risk management anche in salute mentale.
Tecnici sanitari di laboratorio biomedico – Davide Farci Santarcangeli
Nell’ambito del Risk Management, il Tecnico saniatrio di laboratorio biomedico, quando in possesso di opportuna formazione nell’ambito, fornisce insieme agli altri professionisti il proprio contributo per la sicurezza del processo analitico e quindi per la sicurezza del paziente e si pone in maniera proattiva per la ricerca di soluzioni alle problematiche che si presentano.
Tecnici sanitari di radiologia medica – Elisa Brevini
Il TSRM ad ogni livello e incarico, contribuisce a garantire qualità e sicurezza delle cure e della persona assistita. Grazie alle specifiche competenze tecniche, alle particolari caratteristiche professionali legate alle tecnologie (e alle loro implementazioni e sviluppi) agli aspetti radiprotezionistici, alle molteplici interfaccie ha insita nella propria formazione e professionalità una continua ed attenta valutazione dei rischi pesati sulla persona che si appresta ad accogliere. Se adeguatamente formato (competenze specifiche di middle e risk management) è in grado di rappresentare le professioni sanitarie all’interno del nucleo di risk management preoccupandosi di dare voce e spazio al punto di vista degli altri colleghi e professionisti, coinvolgendo le professioni specifiche nelle analisi di eventi, di collaborare per la definizione di strategie volte ad implementare una visione sistemica e dare così valore e credibilità all’approccio multiprofessionale, in una logica di lavoro integrato.
Terapisti occupazionali – Laura Iannece
Un terapista occupazionale con adeguata e comprovata formazione in Risk Management contribuisce, in un contesto multidisciplinare e multiprofessionale, a trovare soluzioni per la sicurezza delle persone assistite. La collaborazione, attraverso il perfezionamento di skills per assessment ed il management, consiste nell’apportare un altro punto di vista nelle attività di analisi e gestione del rischio al fine di intraprendere azioni di miglioramento che rendano più sicuri i processi sanitari che, per loro natura, sono complessi ed inevitabilmente condizionati dallo Human Factor.
La gestione del capitale umano
28 novembre 2024
Intervenendo in una tavola rotonda sulla gestione del capitale umano per il futuro del SSN, Riccardo Orsini, componente del Comitato centrale della FNO TSRM e PSTRP, ha evidenziato la necessità di una profonda revisione dei modelli contrattuali e di reclutamento nel Servizio sanitario nazionale.
Orsini ha sottolineato che gli strumenti attuali sono inadeguati per affrontare le sfide di un sistema in trasformazione, e che pertanto si dovranno adottare nuovi approcci organizzativi che mettano al centro i professionisti sanitari, valorizzandoli, e sostenendo percorsi di crescita che li rendano parte attiva del processo innovativo.
Tra i punti chiave emersi, il ruolo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, che possono supportare i professionisti, favorendo un utilizzo più strategico delle competenze.
Un altro aspetto cruciale è l’attrattività delle professioni sanitarie, che rischiano di soffrire non solo di un progressivo disinteresse, ma anche di una scarsa capacità di trattenere i talenti. Secondo Orsini, occorre lavorare su modelli contrattuali più equi e moderni, che premino l’impegno, valorizzino le specificità professionali e offrano opportunità di sviluppo, investendo nelle persone, non solo economicamente, ma anche rendendo il loro lavoro più sostenibile e gratificante.
Copertura del rischio assicurativo
29 novembre 2024
Durante l’ultimo giorno del 19° Forum risk Management, Roberto Andreussi, Coordinatore del gruppo Sistema di protezione e polizza assicurativa (Spepa) della FNO TSRM e PSTRP è intervenuto in una sessione dedicata alla copertura del rischio assicurativo in sanità.
La tematica proposta è stata l’occasione per Andreussi di commentare e condividere i risultati ottenuti dal Sistema di protezione e polizza assicurativa che la FNO TSRM e PSTRP ha istituito sin dal 2018 per promuovere la qualità e sicurezza delle cure: un sistema complesso di servizi e strumenti che ruota attorno alla polizza in convenzione offerta ai propri iscritti, che quest’anno registra oltre 59000 adesioni. Andreussi ha evidenziato che i risultati ottenuti permettono, infatti, di supportare un sistema assicurativo esclusivo e “responsabile” a vantaggio dei pazienti e dei professionisti. Ai primi vengono garantite, in caso di accertata responsabilità del sanitario, ampie disponibilità economiche per gli eventuali risarcimenti, grazie a massimali di copertura superiori ai requisiti previsti dal legislatore; Ai professionisti, con un esiguo premio annuo, vengono altresì assicurate garanzie con ampi criteri di copertura, riferite a tutta l’attività prevista e disciplinata dalla normativa di riferimento, nonché quella sviluppata o resa possibile dall’introduzione e/o dallo sviluppo di nuove tecnologie e/o procedure. Andreussi ha sottolineato che sono oggetto di espressa copertura assicurativa con gli stessi criteri della clinica, tutte le attività professionali inerenti l’attività gestionali, di coordinamento, ricerca scientifica, formazione, docenza e consulenza, a prescindere dagli aspetti contrattuali e organizzativi dell’esercizio professionale.