
Valorizzazione delle professioni sanitarie ed equiparazione del loro trattamento, sono i temi dell’incontro che si è tenuto oggi alla Camera dei Deputati tra Teresa Calandra, Presidente della Federazione nazionale degli Ordini della professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (Fno Tsrm e Pstrp), Massimo Morgante, Presidente dell’Ordine Tsrm e Pstrp di Reggio Calabria e l’On. Massimo Panizzut.
Panizzut è stato il primo firmatario dell’emendamento alla legge di bilancio 2025 che equipara le professioni sanitarie, prevedendo la facoltà di restare in servizio oltre l’età pensionabile e sino al settantesimo anno di età.
«Riteniamo che l’emendamento presentato e poi approvato sia stato importante perché ha consentito di recuperare l’ennesima disparità di trattamento tra professioni che, fatto salvo lo specifico professionale, sono del tutto equiparate. Non può certamente essere considerata una soluzione risolutiva, tantomeno definitiva. Non è consentendo di rimanere più a lungo in servizio che si risolve la carenza del personale, bisogna formare e poi assumere. Confidiamo che ora il Legislatore garantisca la stessa attenzione e la stessa capacità risolutiva per correggere la disparità di trattamento fiscale che la legge di bilancio 2025 ha introdotto sugli straordinari, ora agevolato per una sola delle professioni sanitarie del comparto, mentre il lavoro straordinario richiesto dalla carenza degli organici ha sempre lo stesso valore e la sua tassazione deve essere la stessa per tutte le professioni sanitarie a cui è richiesto», evidenzia Teresa Calandra, che ha espresso il suo apprezzamento per chi ha contribuito alla modifica normativa, dimostrando sensibilità verso i professionisti Tsrm e Pstrp.
Secondo le stime della Fno Tsrm e Pstrp e il centro studi Sapis la carenza di personale per le professioni Tsrm e Pstrp rappresenta una vera e propria piaga per il SSN: a oggi mancano oltre 84 mila professionisti sanitari tecnici, della riabilitazione e della prevenzione, un dato preoccupante che, in assenza di interventi urgenti e strutturali, è destinato a cresce nel tempo.
On. Panizzut: «Veicolerò ai ministeri competenti le vostre osservazioni e proposte. Rimango disponibile al dialogo per successive valutazioni e iniziative legislative. Perché è evidente che queste manovre non sono risolutive alla carenza di personale sanitario, ma bisogna evitare la fuga dei professionisti all’estero e sopratutto incentivare i giovani alle professioni sanitarie, anche andando ad alzare le retribuzioni».
L’iniziativa parlamentare è il risultato di un lavoro congiunto che ha coinvolto, insieme a Panizzut, anche gli Onorevoli Andrea Barabotti, Rebecca Frassini e Nicola Ottaviani, i quali hanno saputo recepire e soddisfare responsabilmente l’istanza dell’On. Dalia Nesci e del Presidente dell’Ordine Morgante.
«Questo emendamento ha rappresentato un passo significativo per il riconoscimento, la valorizzazione e l’equiparazione di tutti gli operatori sanitari. Le istituzioni sono credibili quando restano in ascolto e, nonostante le difficoltà, trovano soluzioni attraverso il dialogo e la concretezza» ha commentato Morgante.
Roma, 5 febbraio 2025