
Nel panorama in continua evoluzione della sanità italiana, una figura professionale torna a guadagnare l’attenzione che merita: l’Assistente sanitario, oggi più che mai al centro della riforma dell’assistenza territoriale delineata dal Decreto ministeriale 23 maggio 2022, n. 77. Spesso meno noto rispetto ad altre professioni sanitarie, «questo professionista riveste in realtà un ruolo cruciale nella prevenzione, promozione e educazione alla salute individuale e di comunità» afferma Daniela Addis, presidente della Commissione di albo nazionale degli Assistenti sanitari. Il DM 77, infatti, ridefinisce il sistema sanitario, in termini di assistenza territoriale riconoscendo l’importanza di équipe multidisciplinari capaci di intercettare i bisogni di salute della popolazione in modo tempestivo e integrato.
«Concentrarsi esclusivamente su alcune figure professionali – dice Addis – rischia di indebolire questa visione integrata. È importante ricordare che gli Assistenti sanitari, fin dal loro percorso formativo, sviluppano competenze specifiche nella prevenzione e promozione della salute».
«L’Assistente sanitario emerge come figura cardine, dotata di competenze specifiche, con l’obiettivo di intercettare e contrastare i principali fattori di rischio promuovendo i determinanti di salute» prosegue Addis. Questa centralità è riconosciuta già dal Decreto ministeriale 17 gennaio 1997, n. 69, che definisce il profilo professionale dell’Assistente sanitario, quale professionista formato per progettare, attuare e valutare interventi di sanità pubblica, operando sia a livello individuale che collettivo con un approccio proattivo e comunitario, rivolto al benessere e alla promozione di stili di vita salutari.
«In un momento di carenza di personale sanitario è fondamentale valorizzare tutte le risorse a disposizione, inserendo in modo appropriato professionisti qualificati come gli Assistenti sanitari, capaci di rispondere in maniera mirata e preventiva ai bisogni della popolazione» continua Addis.
In un sistema sanitario sempre più chiamato a rispondere a sfide complesse – dall’invecchiamento della popolazione all’aumento delle malattie croniche – l’Assistente sanitario può fare la differenza. Interviene sul territorio, nella comunità, tra la gente, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle famiglie, contribuendo a ridurre l’incidenza di malattie infettive e patologie cronico degenerative.
All’interno del contesto scolastico, l’Assistente sanitario si afferma come una figura chiave nella costruzione di una cultura della salute, intervenendo con azioni mirate di promozione su temi cruciali come gli stili di vita, la prevenzione dei comportamenti a rischio, lo sviluppo delle life skills e la gestione delle emozioni, l’educazione socio-affettiva e sessuale.
«Nel contesto scolastico, per esempio, l’Assistente sanitario riveste un ruolo fondamentale nella promozione della salute dei giovani. Con azioni mirate su temi specifici come gli stili di vita sani, la prevenzione dei comportamenti a rischio e l’educazione socio-affettiva, e con percorsi indirizzati non solo agli studenti, ma anche agli insegnanti e ai genitori, contribuiamo a formare generazioni più consapevoli, autonome e preparate ad affrontare le sfide della salute fin dalla giovane età», aggiunge la Presidente.
La sua presenza è essenziale nell’organizzazione, gestione e realizzazione di programmi di screening per la prevenzione oncologica, di educazione socio-affettiva, sessuale e di genere, nel sostegno alla famiglia e alla genitorialità, nella promozione delle vaccinazioni, nel rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro e nella gestione delle emergenze sanitarie.
Impegnarsi nella prevenzione è anche una questione economica in quanto ogni malattia evitata rappresenta un risparmio per il Servizio sanitario nazionale e un guadagno in termini di qualità della vita. Investire sull’Assistente sanitario significa quindi rafforzare la prevenzione come pilastro della sanità pubblica e di comunità, in linea con le raccomandazioni internazionali dell’OMS e con la strategia one e planetary health, che vede salute umana, ambientale, animale, del pianeta e di tutti i Paesi strettamente interconnesse.
Il riconoscimento del ruolo dell’Assistente sanitario sta emergendo come un elemento centrale nei piani di investimento e di programmazione in sanità pubblica. Una crescente consapevolezza collettiva e politica del suo valore strategico può contribuire in modo decisivo alla costruzione di un futuro più sano e sostenibile.
Non è solo una professione: è un alleato fondamentale per una sanità più equa, accessibile e orientata alla prevenzione. In un’epoca in cui la medicina del territorio è chiamata a sostituire modelli ospedalocentrici ormai superati, l’Assistente sanitario si propone come una risorsa da potenziare, valorizzare e integrare pienamente nel cuore pulsante del nuovo welfare sanitario italiano.
«La crescente consapevolezza del valore strategico degli Assistenti sanitari può contribuire in modo decisivo a costruire un futuro più sano e sostenibile. Siamo pronti a essere parte attiva di questo cambiamento per una sanità più equa, accessibile e orientata alla prevenzione», conclude Daniela Addis.
Commissione di albo nazionale degli Assistenti sanitari
13, maggio 2025